IL CEO DI TOYOTA ALL’ATTACCO DELL’AUTO ELETTRICA. “PER NULLA AD IMPATTO ZERO SULL’AMBIENTE”

IL CEO DI TOYOTA ALL’ATTACCO DELL’AUTO ELETTRICA. “PER NULLA AD IMPATTO ZERO SULL’AMBIENTE”

Il governo giapponese nei giorni scorsi ha tuonato: stop alle vendite di auto termiche entro 15 anni. L’obiettivo sarebbe di trasformare il Sol Levante in un paese del tutto privo di emissioni di carbonio entro il 2050 e rafforzare l’uso di energie rinnovabili e idrogeno entro il 2030. Per realizzare ciò, secondo CBS News, il Giappone dovrà aumentare di molto l’uso di energie rinnovabili e energia nucleare. Le case automobilistiche giapponesi, però, non sembrano sulla stessa linea e sottolineano come il Giappone ottenga ancora la maggior parte della sua elettricità dalla combustione di carbone e gas naturali e che i veicoli elettrici, in realtà, avranno un minimo impatto sul miglioramento delle condizioni ambientali e climatiche.

Il numero uno di Toyota e presidente di Japan Automobile Manufacturers Association, Akio Toyoda, ha recentemente affermato come le auto a batteria non hanno per nulla impatto zero sull’ambiente (come avevano già fatto anche i capi della croata Rimac e svedese Polestar) e che il business dell’industria automobilistica potrebbe uscire con le ossa rotte dalla corsa elettrica. “I veicoli elettrici sonosopravvalutati e godono di un eccessivo clamore, non giustificato né a livello ambientale né a livello economico” così dice Toyoda. Il problema sta tutto nelle emissioni di anidride carbonica ottenute dalla produzione di elettricità che alimenta le auto sia da quella necessaria per produrre le batterie, le stesse che secondo Toyoda dimostrano di avere un impatto sull’ecosistema, ma soprattutto sui costi sociali della transizione energetica che oltretutto non sarebbero ricompensati da benefici climatici.

Il presidente di Toyota sembra rivolgersi in particolare all’attuale rete elettrica giapponese che non sarebbe in grado di sostenere un parco circolante composto interamente da auto a batteria senza contare che attrezzare il Paese del Sol Levante con la rete capillare di infrastrutture necessaria costerebbe degli investimenti fino a 300 miliardi di euro. “Quando i politici fanno sapere di volersi liberare di tutte le auto tradizionali – spiega Toyoda – capiscono cosa significherebbe tutto questo?”.

In Giappone la produzione di elettricità è ancora oggi fortemente legata al carbone e al gas naturale. I combustibili fossili sono alla base dell’approvvigionamento energetico anche negli Usa, ma anche in Europa, visto che proprio nel Vecchio Continente la quota di energia derivante dal termoelettrico è pari a circa il 45% del totale, mentre un’altra consistente quota, pari al 12%, deriva dal nucleare che tuttavia non è considerata una fonte rinnovabile. Le rinnovabili, secondo fonte Eurostat, nel 2019 hanno coperto il 19,7% del totale dei consumi (nel 2018 erano il 14,6). La produzione di energia green è in costante aumento, ma a livello di consumi è ancora ad una percentuale bassa e c’è quindi ancora molto da fare.

Percentuali di energia rinnovabile sul totale nei vari Paesi dell’Unione Europea 2018
Percentuale di energia proveniente da fonti rinnovabili 2019

Il top manager spiega senza mezzi termini che “più veicoli elettrici produciamo, più salgono le emissioni di anidride carbonica”. E tutto ciò sembra essere legato in particolare alle batterie che, soprattutto in fase di produzione, fanno quasi raddoppiare le emissioni totali di CO2 di un’auto elettrica rispetto a quelle generate per la fabbricazione di un’auto termica o ibrida. Da qui la due priorità suggerite caldamente dal CEO di Toyota: innanzitutto di rendere più green la produzione di elettricità e poi in seconda battuta di adeguare le infrastrutture. E non di puntare soltanto sulle vendite di vetture ad emissioni zero. Quella che sembra non convincere il top manager è l’accelerazione nella transizione energetica che rischia di “far collassare l’attuale modello di business dell’industria automobilistica”, determinando secondo Toyoda la perdita di milioni di posti di lavoro oltre che di rendere la mobilità a zero emissioni un lusso soltanto per pochi.

Nel frattempo però Toyota ha annunciato il lancio di sei nuovi modelli ad emissioni zero entro il 2025 che si accompagnerà all’uso di batterie allo stato solido, l’evoluzione migliorativa delle ioni di litio di oggi. Nelle parole di Toyoda bisogna quindi leggere le sfumature, da un lato il messaggio critico di forte preoccupazione è chiaro e fondato, dall’altro probabilmente c’è sia il timore che venga messa in discussione la leadership sull’ibrido di Toyota su cui tanto hanno investito sia che i giapponesi sono fra i pochi produttori al mondo che hanno deciso di investire nell’idrogeno che considerano la scelta finale più logica per la mobilità del futuro. Vedremo che effetti avranno queste affermazioni sul mercato e sullo sviluppo di motori benzina e Diesel.

Fonti:

  • Il Sole 24 Ore – Il CEO Toyota, l’auto elettrica business immaturo costi energetici e sociali insostenibili
  • Il Fatto quotidiano – Akio Toyoda, attacco frontale all’auto elettrica: “E’ sopravvalutata, farà collassare l’industria”
  • Motori online – Giappone: stop alle vendite di auto termiche entro 15 anni. Toyota storce il naso
  • EU Official website – Renewable energy statistics 2019
  • EU Official website – Renewable energy statistics 2018

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