BIODIESEL, EMISSIONI RIDOTTE: VERO O FALSO?
In Germania attualmente Bosch è in fase di sperimentazione di un gasolio totalmente rinnovabile che si chiama Diesel C.A.R.E.. Diesel C.A.R.E. è un carburante completamente rinnovabile composto principalmente di sottoprodotti e materiali di scarto, oli da cucina riciclati e grasso. Non contiene diesel convenzionale, ovvero carburante fossile. È prodotto dalla finlandese Neste, compagnia petrolifera produttrice di biocarburante, e distribuito in Germania dalla società partner Toolfuel.
C.A.R.E. è un acronimo che significa: CO2 Reduction, Arctic Grade, Renewable, Emission Reduction
In un momento in cui le case automobilistiche guardano all’auto elettrica come futuro mezzo di trasporto per tutti, Bosch in Germania si sta dando molto da fare per cercare di tenere vivo il mondo dell’auto alimentata a gasolio: il CEO dell’azienda, Volkmar Denner, e i membri del CDA, infatti, da qualche mese stanno guidando vetture alimentate a gasolio rinnovabile, altrimenti noto con il nome di Diesel C.A.R.E. Bosch ritiene che i carburanti sintetici e rinnovabili debbano essere presi in considerazione nelle normative relative alle emissioni di CO2 delle autovetture e degli autocarri e sta lavorando intensamente per ottimizzare i motori a combustione interna, ritenendo che i sistemi di propulsione Diesel contribuiscano a ridurre le emissioni di CO2 del traffico stradale. La riduzione delle emissioni di CO2 è anche maggiore se i veicoli sono alimentati con carburanti paraffinici rinnovabili come il Diesel C.A.R.E., che contribuisce a proteggere l’ambiente e conservare le risorse.
Anche il gruppo Volkswagen pensa al futuro ecologico del pianeta e per questo, pur continuando gli studi sulle auto elettriche, ha sviluppato motori Diesel sempre più puliti. In questa ottica di una mobilità sempre più sostenibile rientra anche un nuovo tipo carburante. La casa automobilistica tedesca ha testato un carburante di nuova generazione nella sua stazione di servizio interna di Wolfsburg da gennaio 2018. Questo carburante innovativo, denominato R33 Blue Diesel, permette di risparmiare almeno il 20% di CO2 rispetto al gasolio convenzionale grazie all’uso di biocarburanti. Gli oli usati per i fritti di cucina hanno un ruolo importante nella produzione di materiali grezzi per biocarburanti, poiché i grassi che vengono usati per uso alimentare di norma andrebbero smaltiti. Invece, i moderni processi permettono di utilizzare questi rifiuti in modo intelligente. Il grasso viene filtrato, ripulito e processato in una miscela di paraffina o biodiesel, che viene poi aggiunto al gasolio tradizionale. R33 Blue Diesel, per esempio, è realizzato fino al 33% con componente bio proveniente esclusivamente da materiali di scarto. Questo permette di ridurre le emissioni di CO2 rispetto al gasolio convenzionale almeno del 20%. Inoltre, il carburante può essere utilizzato dai motori Diesel senza bisogno di conversione, poiché rispetta appieno gli standard del gasolio. A seguito del successo della fase di test, l’R33 Blue Diesel ora viene utilizzato in modo permanente nelle stazioni di rifornimento della Volkswagen a Wolfsburg. Un’altra stazione di prova è stata avviata anche allo stabilimento Volkswagen di Salzgitter.
Dunque, sia Bosch sia i produttori tedeschi di autoveicoli stanno investendo risorse nella ricerca di carburanti “puliti”. La strada è appena iniziata e bisogna sottolineare che i biocarburanti non sono ancora stato inclusi nella legge tedesca per la prevenzione dell’inquinamento atmosferico. Né Diesel C.A.R.E né R33 Blue Diesel sono al momento disponibili nelle normali stazioni di servizio da nessuna parte, nemmeno in Germania. Tuttavia, anche Bosch, come VW già da qualche anno stanno incoraggiando il mercato all’uso di carburanti rinnovabili e sintetici. Nelle stazioni di rifornimento delle sedi Bosch di Feuerbach, Schwieberdingen e Hildesheim in Germania è infatti disponibile per i veicoli aziendali condivisi ed in prova, il carburante R33 Blue Diesel approvato, prodotto da Shell. Questo carburante è composto fino al 33% da materiali rinnovabili. L’impatto del carbonio sugli oltre 1.000 veicoli Bosch che si riforniscono regolarmente presso queste tre stazioni potrà quindi essere ridotto ben del 20% nel ciclo well-to-wheel. L’indice well–to–wheel, altrimenti noto come WTW, che letteralmente significa “dal pozzo alla ruota”, permette di confrontare i carburanti per analisi di tipo energetico e può essere utilizzato per analisi di carattere ambientale. L’obiettivo principale di questo indice è quello di paragonare tra di loro differenti tecnologie propulsive e i carburanti. Il confronto avviene relazionando l’efficacia del mezzo di trasporto, la performance della tecnologia che consente di ottenere il carburante e il vettore energetico utilizzato sia per trasportarlo che per stoccarlo.
Bosch punta a rendere i carburanti sintetici e rinnovabili disponibili per le auto aziendali e i veicoli interni per le consegne in tutte le stazioni di rifornimento in Germania. In questo senso, c’è già buona notizia da evidenziare e cioè che “sono stati fatti dei passi avanti”, come sostiene il colosso tedesco. Infatti, in Germania, le emissioni di CO2 dei veicoli di nuova immatricolazione sono scese di un quarto dal 2007. Altresì c’è anche una notizia cattiva da segnalare, sempre secondo Bosch, e cioè che “i livelli di CO2 prodotti dal traffico sulle strade europee sono di nuovo in aumento. Una delle ragioni è il calo del numero di nuovi veicoli diesel immatricolati, che offrono un grande vantaggio rispetto alla benzina in termini di emissioni di CO2. Rispetto alla versione a benzina, l’impatto del carbonio dello stesso modello diesel è in media inferiore del 15%”. “Abbiamo bisogno del diesel e di altre soluzioni come i carburanti sintetici e rinnovabili per ridurre ulteriormente le emissioni di gas serra” ha dichiarato Denner. Se le autovetture europee impiegassero ampiamente carburanti rinnovabili e sintetici, si produrrebbero fino a 2,8 giga tonnellate di CO2 in meno entro il 2050, senza inserire nell’equazione i vantaggi dell’elettrificazione. Si tratta del triplo del diossido di carbonio emesso dalla Germania nel 2016.
Dicevamo che già da tempo Bosch studia i carburanti rinnovabili e sintetici. I componenti di veicolazione del carburante nei motori Diesel, come la pompa e gli ugelli di iniezione sono stati rigorosamente testati e le case costruttrici di veicoli sono libere di approvarli per l’uso con carburanti rinnovabili e sintetici. L’azienda è proiettata verso una visione di guida virtualmente a zero emissioni. Lo sforzo di Bosch è quello di migliorare ulteriormente il motore a combustione interna.
Dopo anni di ricerca e sviluppo, Bosch ha presentato una nuova tecnologia Diesel nell’Aprile 2018. È in grado di ridurre le emissioni di NOx dei veicoli diesel ben al di sotto del limite di 120 mg/km fissato dalla legge, che entrerà in vigore nel 2020, in tutte le condizioni di circolazione reali. Questi risultati sono stati raggiunti nei veicoli di test con importanti modifiche del motore e delle impostazioni delle emissioni. I veicoli sono stati anche dotati di tecnologia e componenti d’avanguardia, introdotti nel mercato solo di recente. Una combinazione di tecnologia avanzata per l’iniezione del carburante, un sistema di gestione dell’aria di nuovo sviluppo e la gestione intelligente della temperatura hanno reso possibile tale riduzione. I clienti Bosch possono ora attingere a questo know-how di sistema per sviluppare le linee future di veicoli prodotti in massa.
Il diesel C.A.R.E. e R33 Blue Diesel sono carburanti paraffinici e, come tali, hanno una densità leggermente inferiore e un’infiammabilità più alta rispetto al carburante Diesel convenzionale. Per questo, è stata redatta una bozza di normativa aggiuntiva, la EN15490, per i carburanti Diesel paraffinici. I produttori devono approvare specificamente i veicoli per i carburanti con le proprietà definite nella EN15940. Si tratta di un aspetto di particolare rilevanza in quanto si devono prima esaminare la compatibilità dei componenti, i possibili aumenti della pressione di picco durante la combustione ed altri fattori.
Allo stato attuale Diesel C.A.R.E. e R33 Blue Diesel non sono disponibili in quantità sufficienti per rifornire le stazioni di servizio su larga scala in Europa. Molti paesi, inoltre, hanno leggi nazionali che regolano il carburante venduto nelle stazioni di servizio pubbliche. Questi paesi, tra cui la Germania, non hanno ancora adottato la EN15940. La decisione di introdurre l’EN15940 nella legge tedesca sulla prevenzione dell’inquinamento atmosferico non è ancora stata presa. In merito al costo per litro, è presto per poter fare una stima precisa. Di certo si sa che all’utente finale arriverà un costo leggermente più alto rispetto al Diesel convenzionale.
Con cauto ottimismo ci sentiamo di poter concludere che per il tanto demonizzato Diesel la parola “FINE” non è ancora arrivata. Le ricerche condotte da Bosch e dalle case costruttrici tedesche di autoveicoli sui carburanti non fossili, insieme alle costanti migliorie al sistema di iniezione hanno dato esiti più che rassicuranti in ambito di abbattimento di emissioni di CO2. L’iter per l’approvazione delle leggi sulla prevenzione dell’inquinamento atmosferico è aperto. Noi seguiremo gli sviluppi con attenzione. Ci risentiamo tra un anno per fare il punto della situazione!
Fonti:
- Virgilio Motori – Volkswagen salva il diesel, ecco il carburante del futuro
- Notiziario Motoristico – Bosch e il Diesel rinnovabile: addio CO2?
- Virgilio Motori – Analisi del carburante well-to-wheel: significato, misurazione, utilizzo
- Virgilio Motori – Cos’è il biodiesel e quali sono i limiti di utilizzo come carburante per auto